Le strade percorse da Yeshùa, Gli spostamenti di Yeshùa in Israele

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GiuCris}
icon1  view post Posted on 31/3/2012, 22:38




Sebbene nato a Betlemme, che si trova a pochissimi km a sud di Gerusalemme, in Giudea, Yeshùa crebbe in Galilea, tanto che fu noto come “Gesù il Galileo” (Mt 26:69). Visse a Nazaret, in Galilea, tanto che fu chiamato “Gesù il Nazareno” (Mr 10:47; cfr. Mt 2:23). Fu in Galilea che Yeshùa iniziò il suo ministero pubblico. Il suo primo miracolo lo compì in una cittadina della Galilea chiamata Cana: “Ci fu una festa nuziale in Cana di Galilea, e c'era la madre di Gesù. E Gesù pure fu invitato con i suoi discepoli alle nozze” (Gv 2:1,2). Cana si trovava a circa 13 km a nord di Nazaret. Evidentemente, data la vicinanza, le famiglie si conoscevano. A Cana Yeshùa compì il suo primo miracolo (2:1). Si notino ora gli spostamenti di Yeshùa e i verbi che l’evangelista usa per descriverli: “Dopo questo, scese a Capernaum egli con sua madre, con i suoi fratelli e i suoi discepoli, e rimasero là alcuni giorni. La Pasqua dei Giudei era vicina e Gesù salì a Gerusalemme”. - 2:12,13.

Da Cana “scese a Capernaum” e poi “salì a Gerusalemme”. Perché da Cana scese? Cana si trova sui colli della Galilea, Capernaum sul Lago di Tiberiade. Doveva scendere. Ma non solo. Il Lago di Tiberiade si trova a ben 205 metri sotto il livello del Mar Mediterraneo! Decisamente, doveva scendere.

Da Capernaum “salì a Gerusalemme”. Gerusalemme si trova a 765 metri sul livello del mare. Yeshùa dovette salire coprendo un dislivello di 1 km circa.

Dopo questo viaggio a Gerusalemme, Yeshùa “lasciò la Giudea e se ne andò di nuovo in Galilea” (Gv 4:3). Che strada percorse? Non possono esserci dubbi. L’unicavia era la strada montuosa (la seconda grande via di comunicazione interna di cui abbiamo parlato nello studio La geografia di Israele e le sue vie interne): “Doveva passare per la Samaria” (v. 4). Montuosa, già. Si noti, infatti, che – sebbene fosse solo “l’ora sesta” o mezzogiorno - Yeshùa “stanco del cammino, stava così a sedere presso il pozzo” (v. 6). Andando su è giù per i monti sotto il sole primaverile del Medio Oriente si comprende come a mezzogiorno Yeshùa fosse già stanco e assetato. Il viaggio da Nazaret e Gerusalemme, andata e ritorno, era di circa 350 km, ovviamente a piedi.

Da Mt 4:13 sappiamo che Yeshùa spostò il suo centro di attività da Nazaret a Capernaum: “Lasciata Nazaret, venne ad abitare in Capernaum, città sul mare”. Non ci si faccia ingannare dalla parola “mare”: si tratta di un lago, il lago di Tiberiade o lago di Gennesaret, chiamato dagli ebrei anche Mare di Galilea (Mt 14:34; Gv 6:1;21:1). Ciò adempì una profezia isaiana: “Nei tempi a venire [Dio] coprirà di gloria la terra vicina al mare, di là dal Giordano, la Galilea dei Gentili” (Is 8:23). CEI traduce: “In futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano”. La “via del mare” è la grande Strada Maestra (la prima grande via di comunicazione interna di cui abbiamo parlato nello studio La geografia di Israele e le sue vie interne), quella che scendendo da Damasco passava a nord del Mar di Galilea o Lago di Tiberiade.

Lì vicino Yeshùa parlò alla folla: “Si fermò in un luogo pianeggiante, dove si trovava una gran folla di suoi discepoli e un gran numero di persone di tutta la Giudea, di Gerusalemme e della costa di Tiro e di Sidone, i quali erano venuti per udirlo e per essere guariti dalle loro malattie” (Lc 6:17,18). Yeshùa fece lì quello che gli studiosi chiameranno poi “il Sermone del Monte”. Da Luca non possiamo sapere dove si trovasse il luogo. Qualche indizio lo abbiamo: non era la “Giudea”, né “Gerusalemme”, né “la costa di Tiro e di Sidone”, giacché da questi luoghi i presenti al discorso “erano venuti”. Comunque, che Yeshùa si trovasse nei pressi di Capernaum, in Galilea, è confermato da Lc 7:1: “Dopo che egli ebbe terminato tutti questi discorsi davanti al popolo che l'ascoltava, entrò in Capernaum”. Il passo parallelo di Mt 4:23 lo conferma, informandoci che “Gesù andava attorno per tutta la Galilea” e che “grandi folle lo seguirono dalla Galilea, dalla Decapoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano” (v. 25). Il Sermone del Monte avvenne dunque in Galilea e le persone presenti venivano dalla Galilea stessa, ma anche dalla Giudea, dalla Fenicia (attuale Libano) e dalle regioni transgiordaniche. Gerusalemme, da cui diversi venivano, distava oltre 110 km da Capernaum. Sidone era dall’altra parte dei monti della Galilea. Davvero tanta strada per ascoltare Yeshùa.

Il ministero di Yeshùa si svolse all’interno dei confini della terra d’Israele. Suona quindi strano, a prima vista, Mt 15:21: “Gesù si ritirò nel territorio di Tiro e di Sidone”, città della Fenicia (attuale Libano). Il verbo “si ritirò” ci mette sull’avviso. Non ci andò, semplicemente, ma vi si ritirò. Il passo di Gv 7:1 fa luce sul motivo di questa ritirata: “Gesù se ne andava per la Galilea, non volendo fare altrettanto in Giudea perché i Giudei cercavano di ucciderlo”. Il passo parallelo di Mr 7:24 dice che “Gesù partì di là e se ne andò verso la regione di Tiro”. E – a conferma che era una ritirata per sfuggire ai giudei che “cercavano di ucciderlo” – aggiunge: “Entrò in una casa e non voleva farlo sapere a nessuno; ma non poté restare nascosto”. Si noti anche che “non poté restare nascosto”, segno che voleva proprio nascondersi. Ora si trovava in Fenicia, fuori della giurisdizione giudaica. Ma era un soggiorno non per annunciare la buona notizia a dei pagani, ma per mettersi al sicuro. Infatti, quando una donna fenicia venne da lui e insistette perché le guarisse la figlia (Mr 7:26), Yeshùa rifiutò: “Non è bene prendere il pane dei figli [degli israeliti] per buttarlo ai cagnolini [espressione addolcita di “cani”, epiteto con cui gli ebrei chiamavano i pagani]” (v. 27). Solo per la grande fede di lei Yeshùa guarì sua figlia. - V. 29.

“Gesù partì di nuovo dalla regione di Tiro e, passando per Sidone, tornò verso il mar di Galilea attraversando il territorio della Decapoli” (Mr 7:31). Che strada prese Yeshùa per tornare in Galilea? Non la strada costiera che da Tiro scendeva verso la pianura di Esdrelon. Yeshùa fece un giro lungo e passò per i monti.

Senza la conoscenza geografica della Palestina si perderebbero molte informazioni utili per una migliore comprensione del testo biblico. Si prenda, ad esempio, Mt 17:1,2: “Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello, e li condusse sopra un alto monte, in disparte. E fu trasfigurato davanti a loro; la sua faccia risplendette come il sole e i suoi vestiti divennero candidi come la luce”. “Li condusse sopra un alto monte”: quale? Dove avvenne la trasfigurazione? Su quale “alto monte”? Esaminando il testo biblico, notiamo che l’ultima località menzionata è Cesarea di Filippo: “Gesù, giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo . . . “ (Mt 16:13). Prima ancora, si dice che “Gesù, dopo aver congedato la folla, salì nella barca e andò al paese di Magadan” (Mt 15:39). Da dove proveniva? Dal Mar di Galilea (Mt 15:29). In suo tragitto fu:





Lago di Tiberiade


“Gesù venne presso il mare di Galilea”


Mt 15:29




Magadan


“Andò al paese di Magadan”


Mt 15:39




Cesarea di Filippo


“Giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo”


Mt 16:13




“alto monte”


“Li condusse sopra un alto monte”


Mt 17:1


Yeshùa stava andando a nord.

Mt 15:39 menziona la località di “Magadan”; alcuni manoscritti meno antichi hanno “Magdala”. I migliori manoscritti greci, nel passo parallelo di Mr 8:10, hanno “Dalmanuta”. Non è necessario pensare a un errore di trascrizione dei copisti, come fanno alcuni studiosi. Infatti, anche in alcuni antichi manoscritti di Mr si trova “Magadan” o “Magdala”al posto di “Dalmanuta”. Riteniamo che vada conservata la lezione “Dalmanuta”: i migliori manoscritti greci hanno “Dalmanuta”. Può darsi che Dalmanuta fosse un altro nome di Magadan, o forse si trattava di una zona vicina il cui nome era poco usato o poco conosciuto; fatto sta che Mr lo ha preservato.

In ogni caso Yeshùa stava andando a nord. Cesarea di Filippo si trovava nell’estremo nord della Palestina. Era una magnifica località situata a 350 m sul livello del mare. Per raggiungerla si doveva percorrere una lunga salita di quasi 50 chilometri. Il viaggio poteva richiedere un paio di giorni. Quale “alto monte” c’era nei pressi? Probabilmente si fa riferimento all’Ermon, chedelimitava a nord la Palestina (Gs 12:1;13:2,5,8,11). È del tutto possibile che la trasfigurazione di Yeshùa sia avvenuta su questo “alto monte” (Mt 17:1; Mr 9:2; Lc 9:28; 2Pt 1:18), dato che poco prima Yeshùa si trovava nella vicina Cesarea di Filippo. — Mr 8:27.

Cesarea di Filippo si trovava su verso l’alto Monte Ermon. L’Ermon è davvero un “alto monte”: le sue cime, coperte di neve, sono a 2720 m sul livello del mare. Le nevi che si sciolgono ingrossano i torrenti che sono le sorgenti del fiume Giordano.

Ci appare quindi improbabile che il monte della trasfigurazione fosse il Monte Tabor, come ritenuto dalla tradizione. Per tre motivi.
1.Il Tabor trova quasi 20 km a ovest dell’estremità meridionale del Mar di Galilea, quindi a sud. Ma Yeshùa stava andando a nord.
2.Il Tabor ha un’altitudine di 562 m sul livello del mare: può essere definito un “alto monte”?
3.La cima del Tabor presentava una posizione davvero strategica perché sovrasta la valle di Izreel. Le rovine indicano che la località era fiorente prima e dopo il 1° secolo E. V.. Questo fatto rende improbabile che Yeshùa lo avesse scelto per la trasfigurazione, dato che la Bibbia dice che Yeshùa e i suoi tre accompagnatori si trovavano sul monte “in disparte”. - Mt 17:1; Mr 9:2.

Yeshùa si trovava vicino a Cesarea di Filippo presso le sorgenti del Giordano: perché mai sarebbe tornato indietro per andare sull’improbabile Tabor?
 
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